Dopo mesi di proclami e ambizioni di titolo, la stagione 2025 della Ferrari ha assunto i contorni del fallimento annunciato. Anche a Singapore, dopo l'ennesimo venerdì incoraggiante e illusorio, la SF-25 è sprofondata nella mediocrità. Charles Leclerc, ai microfoni di Sky Sport Italia, ha lasciato intendere il problema senza troppi giri di parole: “Le FP1 sono andate bene, poi abbiamo dovuto fare una modifica per forza e ci siamo persi”. Una frase che lascia intendere che l'annoso problema della Ferrari 2025 - ovvero l'altezza da terra - abbia colpito di nuovo. 

Il nodo tecnico è tanto semplice quanto devastante: la SF-25 è veloce solo quando può correre bassissima da terra. È competitiva su tracciati “monotematici” nella gestione del carico aerodinamico — come Monaco, Ungheria o Monza — ma affonda quando si trova davanti a circuiti con curve di natura diversa nello stesso giro. Una monoposto senza compromessi che, appena costretta ad aumentare l’altezza per motivi di affidabilità o regolamento, perde aderenza, precisione e competitività.

Il venerdì, infatti, illude: Ferrari testa la macchina alla sua altezza ideale, ma poi è costretta a modificarla per disputare una gara intera senza rischiare una squalifica, come accaduto a Shanghai a inizio stagione. È il paradosso di un progetto nato con promesse di “distacchi fenomenali” — secondo le simulazioni interne — e crollato dopo la scoperta che la piattaforma di base non reggeva i vincoli di utilizzo reale.

Lo sviluppo in corso d’anno non ha cambiato la sostanza. Più che portare evoluzioni per incrementare la prestazione, a Maranello si è lavorato solo per correggere un impianto sbagliato alle fondamenta. Il risultato è una stagione in cui la Ferrari, pur avendo un potenziale velocissimo sulla carta, è rimasta intrappolata in una spirale di compromessi tecnici che ne hanno spento ogni velleità iridata già prima dell’autunno.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 04 ottobre 2025 alle 18:43
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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