La stagione di Formula 1 è alle porte. Il primo assaggio, per quanto oscurato, si sta avendo a Montmelò in questi giorni con i primi test pre-stagionali in cui le prime sensazioni si stanno traducendo in qualcosa di più concreto. La Formula 1 non si è fermata: l'onda lunga di Abu Dhabi 2021 e del campionato  più bello di sempre le abbiamo sentite fino a ieri, hanno interferito con presentazioni, hanno monopolizzato presentazioni e solo la pista, nuove sfide e nuove narrative che si intrecciano possono placare le scorie di ciò che è successo lo scorso anno. Per questo noi ci proiettiamo al 2022 analizzando le ambizioni di dieci piloti alla volta. Dopo la prima parte di martedì e la seconda di ieri, concludiamo oggi con le ultime tre scuderie rimaste: Ferrari, Alfa Romeo e Williams.

Ferrari, Charles Leclerc --> All'altezza di Verstappen

Il grande rivale di gioventù è diventato campione del mondo, ora è il suo torno. Dopo due anni complicati con la Ferrari, Leclerc vuole tornare quantomeno al livello del 2019 in cui faceva incette di pole position e si giocava le vittorie. L'obiettivo primario è riprendersi la scuderia: l'arrivo di Carlos Sainz e l'esplosione nella seconda parte di stagione hanno sollevato più di qualche interrogativo sul reale talento e capacità di leadership del monegasco. É ancora predestinato il Predestinato o si è depresso sotto le difficoltà e le penalità scontate dal Cavallino? Il 2022 serve per spazzare via tutte queste ombre e chissà se potrebbe portare in dote anche un titolo. In casa Ferrari ci sperano e Leclerc, anche nelle difficoltà, ha dimostrato lo scorso anno che quando possibile la pole se la sa prendere e sa giocare per la vittoria. Che sia la F1-75 all'altezza del suo talento? 

Ferrari, Carlos Sainz --> Prendersi la Ferrari in mano

É stato per anni il pilota più sottovalutato del Circus e così è stato anche nel momento in cui è approdato in Ferrari. Nella preview del 2020, quando ancora nessuno lo faceva, noi parlavamo di Sainz già in ottica Ferrari, anticipando i tempi. Ora, grazie ad una seconda parte di stagione clamorosa, non è peregrino affiancare il nome di Sainz a quello di "possibile campione del mondo 2022". Lo spagnolo ha migliorato di molto la sua bravura nel giro secco, arrivando al risultato migliore con la prima fila di Russia 2020, confermando poi le capacità di gestione gara, sviluppo e costruzione di un team che rema tutto dalla stessa parte. Tutti vogliono bene a Carlos Sainz, c'è sempre il sorriso dove c'è lui e questa non è una cosa da poco per un team che viene da anni complicati con la Ferrari. Se dovesse battere nuovamente Leclerc o addirittura vincere il mondiale con la Rossa, state certi che lo spagnolo sarà il futuro della Formula 1. 

Alfa Romeo, Valtteri Bottas --> Ricordarsi chi è

Valtteri Bottas ha smarrito sé stesso in Mercedes e l'approdo in Alfa Romeo, per quanto in una scuderia che può chiedere poco al mondiale, serve per ricordarsi chi è. In tre stagioni in Williams il finlandese è stato capace di perdersi nove podi con diversi secondi posti, ma gli anni in Mercedes hanno fatto perdere la bussola ad un pilota che pensava seriamente di poter lottare per il mondiale. Ora il treno è passato anche perchè battere Lewis Hamilton nel suo prime è stato quasi impossibile. Ora serve trascinare una scuderia che ha perso anche lei la bussola e dare speranza ai suoi ultimi anni di carriera. Sgomitare ed emerge nel centro griglia sarà cruciale e soprattutto servirebbe a lui per ricordarsi chi è.

Alfa Romeo, Guanyu Zhou --> Non come tutti gli altri

Oscar Piastri campione di F2 e F3 degli ultimi due anni fuori dai venti piloti di Formula 1, Guanyu Zhou non è mai arrivato oltre il terzo posto in tre anni di Formula 2. Questo è un fatto, poi la pista dirà altro. Guanyu Zhou è obiettivamente in F1 perchè si vuole attaccare il mercato cinese e l'Alfa Romeo ha bisogno di liquidità per sviluppare la macchina. Ora però Zhou deve dimostrare di valere la Formula 1 e di azzittire tutte le voci di pilota pagante che sono sorte dal suo annuncio. L'unico modo per farlo è fare le onde in pista e cercare di far emergere nel centro griglia la propria scuderia. La sfida non è delle più facili: c'è un due volte vice campione del mondo in squadra con lui. 

Williams, Alexander Albon --> Fare come Gasly

É rimasto anche lui impantanato nella schizofrenia e nella frenesia della Red Bull nel cambiare i piloti. Ora il pilota thailandese deve fare come fatto da Pierre Gasly in questi anni in Alpha Tauri: diventare solido e costante, leader di un team minore e portarlo a lottare con i più grandi per poi giocarsi un eventuale posto in Red Bull oppure in un grande team. La Red Bull è la scuderia di Max Verstappen e ha dovuto rinunciare a piloti del calibro di Carlos Sainz, Daniel Ricciardo e Pierre Gasly, forse anche a lui. Quindi cosa fare? Diventare solido e magari riportare la Williams ai fasti del passato. Si può fare, lo devi fare.

Williams, Nicholas Latifi --> Superare Abu Dhabi

É stato arbitro inconscio della disputa mondiale 2021. Per questo è stato minacciato di morte da pseudo-tifosi e bombardato di critiche, sollevando un polverone sullo stereotipo di pilota pagante che non si merita un posto in Formula 1. Come detto per Zhou, non si può negare la natura dell'ingresso del canadese ma si deve valutarlo per la pista. La sfida con un talento pure come quello di George Russell era quasi improba, ora sarà fondamentale dimostrarsi quantomeno all'altezza di uno come Albon che ha lottato con i più grandi e gudiato con la Red Bull. Emanciparsi dall'etichetta di "Raccomandato" sarà cruciale per lui".

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Sezione: Editoriale / Data: Lun 24 gennaio 2022 alle 15:00
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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