Anche se la Formula 1 si è già trasferita in Brasile e sono successe già cose che rischiano di spostare il mondiale, torniamo per un attimo indietro a parlare di quello che è successo in Messico con la netta vittoria di Max Verstappen nei confronti di Lewis Hamilton e il sorpasso in classifica di Ferrari su McLaren. Torna, con colpevole ritardo, il nostro power ranking che non rispecchierà quelle che sono le due classifiche mondiali, ma è una sorta di valore assoluto delle dieci scuderie e degli attuali rapporti di forza.
1. Red Bull (-): Una dimostrazione di forza onnisciente da parte di Max Verstappen in gara. Per un attimo si è creduto all’incredibile sabato con quel 1-2 Mercedes, ma poi in casa Red Bull hanno risolto tutto in gara e l’olandese ha tirato giù forse la manovra dell’anno con quella staccata all’esterno in classifica. Da lì una gara in discesa, mentre Sergio Perez, al terzo podio consecutivo, ha cercato in tutti i modi di insidiare Lewis Hamilton per una doppietta. Verstappen allunga a +19, la Red Bull si francobolla a MErcedes nei costruttori. Quattro gare per scoprire chi la spunta.
2. Mercedes (-): Beffarda la sorte del sabato con quel 1-2 che ha fatto sognare Lewis Hamilton. Ma il sogno della Mercedes si risveglia in partenza: errore o no di Bottas, la Red Bull si è dimostrata troppo veloce e Hamilton ha già fatto un mezzo miracolo a rimanere davanti a Perez. La gara di Bottas è stata, però, rovinata da Daniel Ricciardo che prima gli frana addosso e poi, con la macchina rotta, lo fa plafonare per tutta la gara. Peggio di così non può andare per Valtteri.
3. Ferrari (-): Dopo una lunga rincorsa iniziata in Russia, la Ferrari si prende il terzo posto della classifica costruttori dopo un weekend contraddittorio: le premesse in partenza sembravano altre, addirittura bellicose per il podio, ma la realtà dei fatti è un’altra. Gara complicata dietro la velocità di Pierre Gasly ma punti cruciali per la lotta mondiale. Da risolvere l’annoso problema del degrado gomme che ha colpito Leclerc in una pista in cui solitamente non si soffre.
4. McLaren (-): Daniel Ricciardo aveva avuto lo spunto in partenza: stava per beffare tutti quanti e mettersi in seconda posizione, ma la staccata alla Ricciardo non è venuto ed ha finito per compromettere l’intero weekend di McLaren. Doveva essere lui l’uomo designato a portare i punti perché Norris partiva dal fondo. Alla fine è l’inglese ad aver portato un puntino a casa e ora deve rincorrere la Ferrari.
5. Alpha Tauri (-): Che Alpha Tauri! Che Pierre Gasly! Non smetteremo mai di dirlo: date una macchina di livello a questo pilota perchè se la merita. Primo degli altri in qualifica (5°), primo degli altri in gara (4°), portando i punti necessari per agganciare Alpine al quinto posto, posizione decisamente più meritata dal team italiano che dal francese. Per Tsunoda invece solo guai in gara: dopo la seconda qualifica in Q3 consecutiva, rimane incastrato nel patatrac di partenza.
6. Alpine (-): Ocon, che partiva dal fondo, ha messo fuori Alonso in Q1. Con motore nuovo il francese non è mai riuscito a rimontare, lo spagnolo e si è preso due punti. Una situazione confusionaria per i francesi che hanno capito poco per tutto il weekend. Ora il tesoretto di Budapest è stato dilapidato, l’Alpha Tauri l’ha presa e ora quattro gare per dare fiducia all’intero ambiente.
7. Aston Martin: Sebastian Vettel! Secondo colpo in zona punti, quasi doppiato in classifica piloti il cocco di casa Lance Stroll che si perde nei meandri della gara sporca delle retrovie. Ha provato addirittura ad attaccare la Ferrari di Carlos Sainz, ma il distacco tra le macchine sono diverse.
8. Williams (-): Una gara da vecchia Williams. Russell in Q2 e poi tantissima fatica in gara dove chiudono ultimi e due volte doppiati.
9. Alfa Romeo (+1): Eravamo tentati di lasciarli ultimi per l’ennesimo auto-sabotaggio inflitto ad Antonio Giovinazzi, autore di una partenza eccezionale in cui si è dimostrato capace di cavalcare il caos e di guadagnare tantissime posizioni. Poi la follia che abbiamo spiegato nel nostro editoriale in settimana. Alla fine i punti arrivano con Kimi Raikkonen, ma il comportamento dell’Alfa è sempre più indegno.
10. Haas (-): Mazepin finisce doppiato per tre volte, Mick Schumacher chiude a sandwich Ocon e compromette la sua gara. Altri quattro weekend e poi forse il calvario sarà finito.
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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