Mattia Binotto, CEO di Audi e responsabile del progetto Formula 1 del team tedesco, ha illustrato in un’intervista ad Autosprint la sfida quotidiana e la visione a medio termine che guida l’esordio della casa degli Anelli nel mondiale a partire dal 2026.

«L’impegno di Audi è tangibile nel supporto costante che diamo al team, con presenza diretta ai Gran Premi e un coinvolgimento totale», ha spiegato Binotto. «Il lavoro è sostenuto da risorse ingenti, e dentro la squadra l’impronta Audi è già forte, anche se all’esterno manca ancora il marchio ufficiale sulla vettura». La base su cui si poggia il progetto è dunque solida, ma Binotto rimane realistico sui tempi.

«Non pensiamo che dal primo anno Audi sarà già quello che vogliamo. La Formula 1 è uno sport estremamente complesso e vincere richiede pazienza e preparazione: la storia dimostra che i cicli vincenti richiedono dai cinque ai sette anni. Il nostro piano è di farcela in cinque: tre anni per costruire e due per consolidare».

Questa fase di crescita implica anche una gestione attenta delle aspettative mediatiche e dei tifosi. «Siamo al lavoro per ampliare la squadra, migliorare gli strumenti, e costruire una struttura competitiva. L'obiettivo è puntare al titolo mondiale entro il 2030, ma ora dobbiamo focalizzarci sulla costruzione di un progetto solido e duraturo».

Il messaggio di Binotto è chiaro: Audi sta investendo fortemente per affermarsi in Formula 1 - con una PU 2026 che sembra di altissimo livello -  sapendo bene che la strada verso il successo è lunga ma ben tracciata.

Sezione: News / Data: Gio 16 ottobre 2025 alle 18:58
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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Paolo Mutarelli
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Paolo Mutarelli
Giornalista classe 1999, pubblicista dal 2022, laureato magistrale in Scienze Politiche e relazioni Internazionali nel 2025 all’Università La Sapienza di Roma. Il mondiale perso da Massa nel 2008 ha acceso la miccia di un bambino che ha iniziato a seguire la Formula 1 e la altre categorie del motorsport.
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