Datecene altre ventidue di gare così e nessuno si farà del male. Un esordio col botto in Bahrain: una gara del genere, così avvincente fino all’ultimo giro l’avevamo vista solo in occasioni irripetibili. La cosa più bella che ci portiamo da questa lotta del Bahrain è la sensazione che lo scontro visto tra Lewis Hamilton e Max Verstappen sia solo il primo di una lunga lista. Una gara mozzafiato, subito con una grande polemica che sconvolge di poco il nostro power ranking che, non rispecchierà quelle che sono le due classifiche mondiali, ma è una sorta di valore assoluto delle dieci scuderie e degli attuali rapporti di forza.
1. Red Bull (-) : Nonostante il risultato, nonostante il passivo già presente nelle due classifiche, la Red Bull torna dal Bahrain con la netta sensazione che questo 2021 ce la si può giocare. Sempre in testa Max Verstappen in tutte le sessioni, poi in gara si è dannato l’anima. C’era anche riuscito a sorpassare Lewis Hamilton per prendere la testa, ma li è arrivata la chiamata. Noi ci chiediamo: non era meglio perdere la gara in mezzo alle polemiche con una penalità dei cinque secondi o vincerla in mezzo alle polemiche per iniziare a mettere pressione sulla Mercedes? Forse, in casa Red Bull sono così certi della loro forza dall’aver lasciato questa prima mano ai rivali con l’idea di avere tempo per sferrare la guerra alla Mercedes. Un passivo non meritato, ma abbiamo un mondiale.
2. Mercedes (-) : Una vittoria di Lewis Hamilton, non della Mercedes. Se per tanti anni abbiamo posto l’accento sulle prestazioni di una monoposto micidiale, ieri abbiamo visto davvero la sagacia di un pilota eccezionale. Gestione delle gomme fantastiche, furbizia del grande campione nel portare fuori pista nel corpo a corpo decisivo, proprio in quella curva 4 tanto discussa durante la gara. La vince lì con l’astuzia di chi ha il controllo di tutto. Sicuramente, c’è anche la fortuna: terzo pit stop sbagliato in negli ultimi due anni in Bahrain da parte della Mercedes, nessuno ai danni di re Lewis. Caro Valtteri, è Max il vero anti Lewis, non te.
3. McLaren (-) : Sabato Leclerc lo aveva detto: il meglio che si poteva fare era il quarto posto. Infatti, Lando Norris si è preso la quarta posizione con la forza di un pilota esperto. Sfruttando i problemi di un Sergio Perez che aveva tutte le capacità per arrivare quarto, il giovane Lando sfrutta prima la partenza sul lato pulito per battere il suo compagno Ricciardo, poi la crisi delle gomme di Leclerc per sorpassarlo e poi impone un ritmo martellante che gli regala punti, autostima e tante risposte sulla forza di questa McLaren. Sensazioni confermate anche da Daniel Ricciardo che, come tutti i neo arrivati, fatica ma strappa un’ottima settima posizione resistendo anche all’avanzata di Sainz. Promossi.
4. Ferrari (+2) : Un weekend che fa sorridere molti, se non tutti. Risentire la parola fucsia affiancata ad uno dei due piloti Rossi, vedere, anche se solo per una Q2, un 1-2 Ferrari in qualifica, Leclerc capace di battagliare con la Mercedes per più di un giro. Non sarà arrivato il quarto posto dichiarato come obiettivo da Leclerc, non saranno arrivati punti pesanti ma è stato un weekend molto positivo, soprattuto viste le grandi difficoltà di tutte le concorrenti. Bene anche Sainz che ha sofferto, giustamente, più di Leclerc però ha mostrato grande ritmo sulle gomme. Giro da qualifica ci siamo, passo gara migliore di quello che i due piloti si aspettavano, non sarà una Ferrari da titolo ma se ci ricordiamo le nostre facce e i nostri commenti appena un anno fa, questo Bahrain ci ha ricordato quanto è bello #EssereFerrari.
5. Aston Martin (-1) : Le varie concorrenti della Ferrari si sono tutte azzoppate da solo. Grande difficoltà per tutto il weekend, così tanta da vedere Sebastian Vettel fuori nel Q1. Fuori dal Q1 e penalizzato per infrazione della bandiera gialla. Non un grande inizio di stagione per il tedesco che, anche in gara, viene passato da più parti. Prova a combattere con Leclerc e non va, prova a fregare Alonso e si fa fregare da Sainz. Scivola sempre più dietro. Urgono risposte. Molto più sobrio e abituato Lance Stroll che, invece, centra la Q3 e porta punti alla squadra. Senza riflettori, va il suo solido lavoro. Rimandati.
6. Alpha Tauri (-1) : Un weekend due facce per l’Alpha Tauri. Venerdì e sabato a confermare la grande forza del pacchetto Honda e delle soluzioni trovate a Faenza in fabbrica. Yuki Tsunoda capace di incantare e mettersi davanti a Gasly nelle prove, così veloci da provare a passare il taglio della Q2 con le gomme gialle. Lì si vede la differenza nell’esperienza: Gasly vola e fa il miracolo, con Tsunoda è ancora presto. La gara rovina le grandi premesse. Quella del francese dura neanche un giro: ala rotta e gara buttata visto il grande equilibrio a centro griglia. Quella di Tsunoda è sorprendente: grande piglio, bei sorpassi e esordio con punti ottenuti. Male la domenica, ma possono far male quest’anno.
7.Alpine (-) : Entrata negli higlights solo per i sorpassi presi. Tanta difficoltà per tutto il weekend con entrambi i piloti, poi Fernando Alonso si ricorda di essere un campione e, mentre Ocon esce fuori giustamente in Q2, lo spagnolo trova il feeling giusto al momento giusto per mandarla all’ultima fase. Bene così, iniezione di fiducia, poi la gara è un’altra questione. Si è vista tutta la condizione dello spagnolo e la poca forza di una macchina dalla quale ci si aspettava molto di più. Tanti sorpassi presi, problemi che sembrano più limiti che margini di miglioramento, ma aspettiamo.
8. Alfa Romeo (-) : È possibile che l’Alfa sbagli così tante volte con Antonio Giovinazzi? Il pilota italiano aveva il ritmo e la velocità per fare punti in Bahrain ma un errore abbastanza marchiano del team italo-svizzero ha negato la possibilità al pilota pugliese, sempre più veloce del compongo Raikkonen, di lottare per la zona punti. Non è la prima volta che fanno questi errori con lui. Un’Alfa, comunque, veloce rinvigorita dal motore Ferrari e dal pacchetto su cui hanno lavorato testate. Non si possono però buttare occasioni del genere. Più veloci di Alpine, più affidabili di Aston Martin, c’era spazio per la zona punti.
9. Williams (-) : Ad un certo punto George Russell era decimo e tutti noi abbiamo sorriso. Date una macchina a questo ragazzo e saremo tutti più felici. Auspici a parte, aver invertito la posizione con Haas è già un primo segnale di crescita per una scuderia storica che deve però ripartire da zero. Latifi ce lo siamo dimenticati lì a fondo gara, Russell ci ha provato in tutti modi. Un’altra dura stagione per tutti.
10. Haas (-) : Stesso rettilineo, altro lato, sorte migliore. Per un attimo sembravamo esser stati colpiti da un dejavù quando abbiamo visto schizzare fuori dalla pista la macchina di Nikita Mazepin. Fortunatamente l’incidente non è stato neanche un lontano parente di quello visto lo scorso anno con Romain Grosjean. La sensazione che dà questa Haas è che sia inguidabile: sia il pilota russo che Mick Schumacher si sono girati più di una volta, Mazepin di più. Bravo Schumi a finire la gara. DI gare solitarie quest’anno se ne farà tante.
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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