Il messaggio è chiaro e diretto: niente compiacimento, perché la seconda parte del trittico americano chiede uno sforzo ulteriore. Dopo il weekend texano, tra i più convincenti dell’anno per la Ferrari, Fred Vasseur pretende la stessa qualità di esecuzione anche all’Autódromo Hermanos Rodríguez. Il team principal rilancia il mantra delle ultime settimane: concretezza, disciplina e scelte pulite al muretto, perché a 2.200 metri di altitudine ogni dettaglio pesa doppio.

L’analisi del francese parte dal capitale accumulato a Austin: piloti incisivi, processi in pista ordinati, collaborazione stretta con chi lavora a Maranello. Ma l’invito è a non trasformare una buona prova nel pretesto per abbassare la guardia. Il Messico ha regole proprie: aria rarefatta, raffreddamento critico, carico aerodinamico “virtuale” ridotto e finestre termiche delle gomme più strette del solito. In sostanza, la gara si vince trovando equilibrio tra efficienza e stabilità, senza inseguire estremi rischiosi in assetto e pressioni.

Così Vasseur ha sintetizzato il quadro in vista del weekend nella capitale messicana, riformulando i concetti cardine che ha ribadito alla vigilia: "Ad Austin la solidità è nata dal gioco di squadra e dal lavoro in remoto della fabbrica; ora serve mantenere la stessa intensità fino al traguardo della stagione. E ancora: la quota di Città del Messico cambia le regole del gioco — impatta su cooling, prestazioni della power unit, aerodinamica e gestione degli pneumatici —, perciò la chiave diventa bilanciare con precisione tutti questi fattori. Un promemoria tecnico, ma anche culturale: attenzione maniacale all’esecuzione, perché l’altitudine “amplifica” ogni scelta.

C’è poi il fattore tribune, impossibile da ignorare in un impianto che letteralmente vibra quando il gruppo entra nello stadio: "Il pubblico messicano crea un’energia unica che si avverte per tutto il weekend", ha riconosciuto il team principal. Un clima da grande evento che sollecita i piloti ma mette anche alla prova procedure e tempi del box, con sessioni spesso condizionate da raffiche di vento e rapidi cambi della pista.

Sul terreno pratico, il lavoro della Scuderia ruoterà attorno a pochi assi: target di temperatura più conservativi per i sistemi di raffreddamento, livelli d’incidenza pensati per compensare la perdita di carico “effettivo”, e un’attenzione particolare al warm-up della gomma anteriore, voce che a Città del Messico può trasformare una qualifica. La SF-25 ha dimostrato ad Austin che, con altezza da terra e bilanciamento centrati, il passo c’è: replicare quel tipo di finestra, in condizioni ambientali radicalmente diverse, è la sfida che Vasseur chiede alla squadra di vincere.

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Sezione: News / Data: Gio 23 ottobre 2025 alle 11:20
Autore: Mirko Borghesi / Twitter: @@BorghesiMirko
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Mirko Borghesi
Editore e Direttore di F1 News, Mirko Borghesi è giornalista dal 2008. Regolarmente iscritto all'Odg, ha lavorato nel mondo del calcio, della politica e dello sport. Attualmente è capo ufficio stampa della Proracing Motorsport Academy di Fisichella, Cioci e Liuzzi; direttore artistico di AsiPlay, la tv dell'ASI, e collabora con diverse testate
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