In Formula 1, affidabilità e incidenti sono tornati protagonisti, influenzando persino l’esito del mondiale. Come in Olanda, dove un guasto meccanico e collisioni hanno rivoluzionato la classifica. Questi fattori evidenziano quanto la precisione tecnica e il controllo in pista siano decisivi per la vittoria finale. Sul Corriere dello Sport, Mauro Coppini ha parlato così.

"A Zandvoort va tutto bene: la Formula 1 ritrova se stessa, capace di generare ansia, far trattenere il fiato, far sorridere e subito dopo nascondere il volto tra le mani. Vince la McLaren di Oscar Piastri, mentre quella di Lando Norris si ferma a pochi giri dalla fine con un’improvvisa nuvola di fumo che non lascia dubbi. Così, al terzo posto si sistema la Racing Bulls del giovane Isack Hadjar, dietro al “veterano” Verstappen. Poi c’è la Ferrari, con due incredibili uscite di pista: banale quella di Lewis Hamilton, più drammatico il duello senza esclusione di colpi tra George Russell e Charles Leclerc. Un ritorno al passato dopo una serie di vittorie troppo semplici oppure prevedibili. Le doppie e ripetute affermazioni delle McLaren si sono finalmente interrotte. Un episodio isolato, ma abbastanza per richiamare un ritorno alla libertà tecnica e sportiva. Intanto, la FIA, con il nuovo regolamento in vigore dal 2026 al 2030, è pronta a contenere eventuali “domini prestazionali” con l’obiettivo di offrire maggiori margini di sviluppo a chi in gara manifesta un ritardo tecnologico sensibile. Lo scopo è di scongiurare una nuova stagione dominata da un solo costruttore. Immaginare una Formula 1 “ammortizzata” è difficile, ma l’obiettivo finale è garantire una pari competitività tra i venti piloti in gara, dalla partenza all’arrivo, con la macchina, almeno apparentemente, messa in secondo piano."

Sezione: News / Data: Lun 01 settembre 2025 alle 10:03
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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