Durante il Gran Premio di Singapore 2025, Lewis Hamilton ha ricevuto una penalità di cinque secondi per aver superato più volte i limiti della pista mentre difendeva la posizione su Fernando Alonso, nonostante i freni della sua Ferrari fossero ormai al limite. La sanzione lo ha fatto scivolare all’ottavo posto, proprio dietro il pilota Aston Martin, che ha reagito con furia via radio, accusando Hamilton di comportamento scorretto e pericoloso. La questione ha acceso il dibattito tra commentatori e addetti ai lavori, con il conduttore di Sky F1, Simon Lazenby, che ha ipotizzato una possibile squalifica. Secondo la pilota e analista Jamie Chadwick, tuttavia, quel livello di infrazione non giustificava l’esclusione dalla gara, anche se il britannico avrebbe meritato una sanzione più severa.

Hamilton tra difesa estrema e limiti del regolamento

Nel finale di gara, la Ferrari di Hamilton, già in difficoltà per problemi ai freni simili a quelli riscontrati da Leclerc, ha adottato una strategia difensiva estrema per contenere Alonso. L’inglese ha tagliato più volte le curve per mantenere il vantaggio, arrivando al traguardo con appena quattro decimi di margine. Le proteste di Alonso, esplose in diretta radio, hanno fatto il giro del paddock, mentre Hamilton ha risposto ironicamente con un post su Instagram, citando la celebre battuta “I can’t believe it” della sitcom One Foot in the Grave. La tensione tra i due veterani, un classico della Formula 1 moderna, ha riacceso le discussioni sulla coerenza delle decisioni FIA e sulla necessità di applicare sanzioni più proporzionate ai vantaggi ottenuti.

La posizione di Chadwick e il verdetto finale
 

Nel programma The F1 Show, Lazenby ha chiesto apertamente se Hamilton avrebbe dovuto essere squalificato per aver proseguito la corsa con un’auto non completamente sicura. Chadwick ha chiarito che solo l’inosservanza di una bandiera nero-arancione, che impone al pilota di rientrare ai box per un guasto pericoloso, avrebbe giustificato la squalifica. Tuttavia, ha aggiunto che il sette volte campione del mondo ha tratto un vantaggio eccessivo dai tagli di curva, rendendo la penalità di cinque secondi troppo indulgente. “Ha concluso in sicurezza, ma ha guadagnato più di quanto abbia perso”, ha spiegato Chadwick. Con questa valutazione, il caso sembra chiuso, ma resta aperta la riflessione su quanto le regole debbano adattarsi alle circostanze di gara e al comportamento dei campioni più esperti.

Sezione: News / Data: Ven 10 ottobre 2025 alle 12:54
Autore: Francesco Franza
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Francesco Franza
Ho 37 anni, sono nato e cresciuto a Roma e mi sono laureato in Comunicazione e Multimedialità presso l’Universitas Mercatorum con 107/110. Lavoro come IT Support Professional, ma collaboro con F1-News.eu per costruire la mia carriera nella comunicazione, la mia più grande passione. Amo i motori da sempre e i trionfi di Schumacher in Ferrari
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