Mille gran premi che si festeggeranno tra stasera, a Piazza della Signoria, a Firenze, e domani al Mugello in pista. Mille Gran Premi che hanno un nome, Ferrari. Nome che ha un padre, Enzo, che viene ricordato da Mario Andretti, ex pilota, su La Stampa: "Ho corso 873 gare. Mi sembra incredibile che, solo in F1, la Ferrari ne conti più di me. Complimenti, 1000 sono un grandissimo traguardo. Per me la Ferrari significa Tutto. Protagonista fin dall’inizio, conosciuta ovunque: non può esistere F1 senza di lei. È il sogno di tutti i piloti. Per me, da italiano emigrato negli Usa, lo fu in modo particolare. Mi ha fatto innamorare dei motori, e infatti il mio unico idolo è stato Ascari. Ricordo il primo Gp che vidi, a Monza nel 1954: purtroppo non vinse lui ma Fangio. Era un uomo speciale, corretto, giusto. Una di quelle persone il cui sorriso rappresentava tutto, per gli altri. Quando mi richiamò per sostituire il povero Pironi, nel 1982, provai a Fiorano e a fine giornata feci il record della pista. Vidi la soddisfazione sul suo volto: quel momento è rimasto con me per tutta la vita. Mi diverte ripensare al 1977, andai a trattare con Ferrari per l’anno successivo, eravamo d’accordo ma Colin Chapman voleva tenermi alla Lotus e fece un bel po’ di… casino. Così il Commendatore mi disse: questa volta lasciamo stare. Tutti temevamo Enzo. Lo conobbi a Monza nel ’69 per la 1000 km con Chris Amon, durante le prove danneggiai la macchina e tornai ai box terrorizzato. Per fortuna sorrise, aveva capito che stavo dando il massimo: lui voleva questo. Ecco perché gli piaceva tanto Gilles Villeneuve".

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Sezione: News / Data: Sab 12 settembre 2020 alle 17:05
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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