É dura convincere tutti di meritare un posto nell'elite mondiale del proprio sport. A GQ Australia, Daniel Ricciardo parla dei suoi inizi, della sua prima parte di carriera, anche prima di approdare in Formula 1: "Da fuori non sembro così determinato, per come mi comporto fuori dalla pista. Penso vada a mio vantaggio. Quando avevo cominciato a correre con la Red Bull, sorprendevo tutti. Mi vedevano negli specchietti e pensavano ‘oh, è solo Ricciardo’, e poi tutto a un tratto, facevo una manovra inattesa cogliendoli impreparati. Sono sempre stato iper-competitivo, e da giovane per questo quasi faticavo a contenere la mia rabbia agonistica. Quando si tratta di correre questo lato del mio carattere salta sempre fuori. Vincevo alcune corse, ma non ero mai il ragazzino a cui veniva puntato il dito dicendo che sarebbe arrivato in Formula 1. Così ho dovuto convincere me stesso che avrei potuto farcela. Sono diventato super disciplinato e quando a 17 anni ero in Italia sarebbe stato facile finire a festeggiare e dimenticarmi dell’obiettivo, ma non l’ho fatto. Sono stato determinato e oggi sono qui. Molti arrivano dall’Australia e magari pensano di avercela fatta, di essere ormai nel giro europeo. Ma io non potevo essere più lontano dai miei sogni quando cominciai a correre via da casa. I miei genitori e i miei amici avevano investito su di me soldi e tempo per permettermi di riuscire, e non avrei assolutamente voluto gettare alle ortiche i loro sforzi anche finanziari“.

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Sezione: News / Data: Dom 22 novembre 2020 alle 11:32
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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