Ad un anno dalla morte, Toto Wolff ricorda Niki Lauda, suo compagno nella costruzione della più grande dinastia del decennio scorso della Formula 1: "Cosa ho imparato da Niki? Tantissime cose. Da un punto di vista personale, il non arrendersi mai. Senza chiedere le cose, ma facendo le cose. Niki non si è mai lamentato. Il modo in cui ha affrontato le avversità che gli sono capitata è stato davvero ammirevole. Nel corso degli anni il nostro rapporto si è evoluto e penso che abbiamo imparato molto l’uno dall’altro perché eravamo parecchio diversi. Ma mi manca tremendamente nel suo ruolo di partner nel team e soprattutto come amico, che è stato con me in questo ambiente ostile. Probabilmente il suo tratto caratteriale più impressionante era il non lamentarsi mai. Niki ha dovuto superare tante avversità, ma non ho mai sentito da lui una lamentela ed è qualcosa di davvero ammirevole. Niki mi ha ispirato con la sua personalità, il suo approccio resiliente alle cose e per come è stato costantemente in grado di reinventarsi. È diventato un pilota di corse, poi ha creato una compagnia aerea, poi è tornato a fare il pilota, poi è tornato alle compagnie aeree ed infine ha fatto parte del board Mercedes: questa è stata una carriera straordinaria. Penso che abbiamo avuto molti punti di contatto. Non mi guardo mai indietro e non mi interessano i risultati delle gare passate. E anche per lui era così. Conta solo l’oggi e il domani. Mi piacerebbe fosse ancora tra noi perché mi manca tanto come amico. Ho perso il mio socio negli affari, il mio compagno di viaggio, uno con cui confrontarmi, il mio coach. A tutti noi del team manca moltissimo".

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Sezione: News / Data: Mer 20 maggio 2020 alle 12:30
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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