L'industria della Formula 1 è costantemente sotto i riflettori per la sua impronta ecologica e il suo impatto ambientale. Una recente indagine ha portato alla luce un fatto controverso che coinvolge Lawrence Stroll, proprietario dell'Aston Martin, mettendo in discussione l'impegno della squadra nel ridurre l'impronta di carbonio. Questa rivelazione arriva in un momento in cui l'Aston Martin si era pubblicamente impegnata a "guidare il cambiamento" nel settore automobilistico attraverso iniziative sostenibili.

Stando a quanto riportato dal Guardian, l'indagine ha mostrato che Stroll ha effettuato 1.512 voli dall'inizio del 2022, inclusi voli brevi di soli 15 minuti. Questa frequenza di volo contraddice gli sforzi dichiarati di riduzione delle emissioni di CO2 da parte della squadra. L'indagine si inserisce in un contesto più ampio, in cui si stima che i jet privati appartenenti a 200 tra celebrità, amministratori delegati, oligarchi e miliardari abbiano compiuto 44.739 viaggi, emettendo una quantità di CO2 equivalente a quella di quasi 40.000 cittadini britannici.

Questi dati sono particolarmente rilevanti se confrontati con le emissioni totali della Formula 1 nel 2019, che ammontavano a 256.000 tonnellate di CO2, significativamente inferiori alle 415.518 tonnellate prodotte dai quasi 300 jet privati esaminati nell'indagine.

La discrepanza tra l'impegno pubblico dell'Aston Martin per la sostenibilità e le abitudini di viaggio del suo proprietario solleva interrogativi sull'autenticità e l'efficacia delle strategie ambientali adottate nel mondo del motorsport.

Sezione: News / Data: Mer 22 novembre 2023 alle 12:23
Autore: F1N Redazione
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