Si sveglia Valtteri Bottas in Russia, un suo feudo. Dopo la vittoria all’esordio, torna a vincere il finlandese, sfruttando gli errori, costellati per tutto il weekend, del suo compagno di squadra Lewis Hamilton che torna a sbagliare. Ma la variabilità si ferma solo al vincente del Gp: il terzo incomodo, arrivato secondo stavolta, è sempre Max Verstappen, l’unico capace di rimanere a questo livello, la Racing Point lotta con il meno agevolato, ovvero Sergio Perez, e la Renault vola. La Ferrari? Qualche passo in avanti. Un solo sorpasso nel nostro ranking che non rispecchierà quelle che sono le due classifiche mondiali, ma è una sorta di valore assoluto delle dieci scuderie

1. Mercedes (-) : Che succede ragazzi? Avete già vinto il mondiale e iniziate a sbagliare? Se per l’errore di Hamilton di sabato, il muretto non c’entra nulla, per gli errori domenicali, invece, il concorso di colpe c’è. Bastava un team radio. Ma poco importa. Nonostante i dieci secondi di penalità ne portano due sul podio e Valtteri Bottas, senza pressione, risorge e prova a mettere un po’ di pressione al compagno di squadra. Momento del weekend? I team radio di Lewis con l’ingegnere di pista Bono.

2. Red Bull (-) : Si torna sulla terra. Dopo due zeri, Verstappen torna seconda. Dopo il podio, Albon torna a soffrire. La Red Bull prende il miglior risultato possibile, con Mad Max, in un circuito non propriamente suo, mentre poteva fare molto di più con il secondo pilota, se non fosse rimasto invischiato sul fondo. Momento di stallo per loro: troppo forti rispetto alla concorrenza, manca un pilota per poter attentare al primo posto. Che si fa?

3. Racing Point (+1) : Fortunati a ritrovarsi qui per un weekend tremendo per la McLaren (vedi sotto). Perchè Lance Stroll, per la seconda volta consecutiva, distrugge gli aggiornamenti nuovi portati solo sulla sua monoposto e il solitario Sergio Perez si prende il cucchiaio di legno dopo il quinto posto del Mugello. Il messicano fa valere tutta la sua esperienza in super sorpasso su Ricciardo per poi condurre una gara solitaria. -2 dal terzo posto in costruttori, ma continuano a sprecare occasioni.

4. McLaren (-1) : La gara si frantuma sul muro di curva 1. Sainz lo prende, spappolando l’anteriore sinistra, Lando Norris sale sui detriti del compagno. Safety Car, cambio gomme per l’inglese, gara compromessa. Peccato perchè entrambi erano stati autori di due ottime qualifiche e potevano sicuramente battagliare per le posizioni degne di nota. Ora devono stare attenti alla Racing Point più vicina che mai e alla Renault davvero impressionante sul rettilineo.

5. Renault (-) : Tanta velocità in rettilineo, grandi piloti, grandi gare ma c’è un MA, bello grosso sulle loro teste. Non riescono a centrare mai l’obiettivo. Sono quattro gare che avrebbero una macchina da podio e una volta Albon, una volta Stroll, un’altra Perez si mettono tra Ricciardo, il più competitivo dei due, e il gradino più basso. Quinto posto per uno stra veloce e penalizzato Ricciardo. Si vede, invece, che Ocon non ha guidato per un anno. Sta togliendo la ruggine ma è ancora presto per vederlo lottare.

6. Alpha Tauri (-) : La Madre Russia risveglia Kvyat che batte il suo compagno Pierre Gasly e insidia per tutta la seconda parte di gara Esteban Ocon. Una macchina che funziona, pur non essendo una copia della Red Bull. Un lavoro interessante che ha portato una vittoria e tante belle prestazioni. La Ferrari si allontana, ma il team italiano meno quotato è quello che porta più piloti in zona punti. Ogni weekend sempre meglio.

7. Ferrari (-) : Riuscirà ad uscire da questo buco la Ferrari? Qualche piccolo segnale di ottimismo c’è. Dopo il tragicomico sabato con il botto di Vettel che involontariamente causa l’esclusione di Leclerc dalla Q3, la gara è un pochino meglio. Strategia azzeccata a Leclerc che lotta per entrare in Top 5, ma non riesce. Vettel gli dà una mano, sacrificando la sua gara. Il risultato? Tutte e due i piloti scontenti a fine gara. Cercasi un weekend positivo.

8. Alfa Romeo (-) : Nel weekend dei record, l’unico a prendersi il suo è Kimi Raikkonen, che agguanta Rubens Barrichello in vetta dei piloti con più Gp. È l’unica nota positiva del finlandese in questo weekend, visto che è partito penultimo (qualificato ultimo) e non è riuscito mai a trovare il passo giusto. Chi ha trovato il passo giusto è Antonio Giovinazzi, che chiude a ridosso della zona punti, sfiorandola per poco vista la penalità ad Albon. Bene così per l’italiano, in odore di riconferma visto il calo di Shwartzman in Formula 2 e Schumi Jr vicino all’Haas

9. Haas (-) : Per un attimo in zona punti con entrambe, poi il nulla. Romain Grosjean incarognito dal venerdì, dove ha mostrato più denti che la domenica. Kevin Magnussen ci prova, sfrutta i disastri in partenza e si piazza 12esimo alla fine. Bene, ma la riconferma sembra un universo parallelo per entrambi. Urge ricostruire.

10. Williams (-) : George Russell, per la prima volta, ingaggia lotte con gli amici di Twitch. All’inizio, insieme a Norris e Albon, dà spettacolo in una lotta a tre. L’unico highlights per il weekend della scuderia inglese che deve ancora capire la direzione prendere con la nuova proprietà. Si parla di Otmar Szafnauer come prossimo team principal.

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Sezione: Editoriale / Data: Lun 28 settembre 2020 alle 13:14
Autore: Paolo Mutarelli / Twitter: @j_pablo99
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